10 anni d’immagine e di mancata manutenzione

Le opere di “prevenzione” valgono una buona parte dei fondi a disposizione, proprio perché per queste opere i finanziamenti non si sono trovati negli ultimi 10 anni. Si sono rimandate per 10 anni ad esempio le manutenzioni, macroscopicamente quelle del reticolo idrico, dove non si sono neppure più puliti i tombini e i passaggi idraulici sotterranei, oltre agli alvei del reticolo idrico minore, con le disastrose conseguenze dell’alluvione di settembre e con le pesantissime perdite per tanti cittadini. Ci sono cittadini che ancora oggi vivono in ansia per la paura di piogge consistenti perché l’Amministrazione non ha ancora provveduto alle urgenze. Quindi la maggioranza sta dicendo che in questo POP sono stati bravissimi perché, dopo il disastro, si fanno quelle opere di prevenzione che non hanno fatto nei 10 anni precedenti in cui hanno amministrato, preferendo le opere di “immagine”.

Il ritornello di questi giorni in cui anche sui quotidiani locali si è parlato di Bilancio, è stato il lamento da parte di Sindaco e Assessori sui tagli e sulla mancanza di fondi. Dopo una serie di dichiarazioni , l’ultima che mi ha colpito è quella di sabato scorso, del Sindaco che, forse stimolato da una mia interrogazione sul Fondo Abitare Giovani, ammette di non riuscire a realizzare la sua promessa elettorale di investire 1 milione all’anno per 5 anni per i contratti di affitto per i giovani con meno di 35 anni. Dice che questo rimane un suo sogno e con ciò si para dall’accusa di non mantenere le promesse elettorali. Staremo a vedere.

Certo è che è necessario reperire nuove entrate e lo si è visto con i tanti sgradevoli aumenti previsti. E’ un classico cercare di realizzare anche con alienazioni delle proprietà comunali. Ma c’è modo e modo. Perché dopo il colpo alle tasche dei bergamaschi, si è pensato a un colpo alla storia dei bergamaschi.

E’ per questo che, riguardo al tema delle alienazioni, vorrei porre l’attenzione soprattutto sulla vendita della cosiddetta Casa del Custode nell’ambito del Castello di San Vigilio, il che mi permette di dare una valutazione negativa su alcune scelte dell’Amministrazione. Sono d’accordo sull’idea di evitare questa alienazione e sono anche preoccupato per la cosiddetta “Valorizzazione” della Casa del Capitano e della Casa del Castellano. Temo che, coerentemente con scelte fatte finora (superficiali), si voglia favorire, in una concessione di utilizzo ai privati, che giocoforza sarà a lungo termine perché in cambio si chiedono lavori di restauro e manutenzione costosi, una destinazione d’uso diciamo “turistico” e non culturale, nonostante il valore e la storia del sito del Castello, bene Unesco, che meriterebbe un vero rilancio. Il che conferma la vocazione che da una decina di anni caratterizza le scelte sulla nostra Bergamo, divenuta un po’ “Città dei balocchi”, che non si è smentita neppure durante il periodo Bergamo-Brescia 2023 Capitale della Cultura.

Filippo Bianchi

Consigliere comunale di Bergamo
Gruppo consiliare Fratelli d’Italia

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